La passione per la cucina di mamma Derna e il piacere per la buona tavola di mio padre
Giacinto li fece confluire, allora giovani sposi, nella scelta di aprire una bettola prendendo
in affitto una cantina nella parte vecchia di Vallerano in via Nanini n03. Era il lontano
1941 quando ebbe inizio la loro storia fatta di profumi naturali e sapori genuini d'altri
tempi che vedevano protagonisti sulla loro tavola diverse varietà di pasta fatta in casa:
fieno, tacconi, e piatti caserecci: pollo allo spiedo, trippa, fagioli con le cotiche il tutto
annaffiato con del buon vino che i contadini di Vallerano e Vignanello sapevano fare.
Senza ombra di dubbio l'idea di mettersi nella ristorazione venne dal nonno paterno
Eugenio che già vendeva vino, in una fraschetta in via Pianscarigi, pane alici e fusaglie,
lupini tenuti a bagno in acqua salata, e fave bagnate, merluzzo a "streppo", che era un
baccalà essiccato venduto a striscioline; ceci tostati con olio e sale. Occorre sottolineare
come mio padre fosse un ottimo intenditore di vini, tanto che dopo pochi anni, insieme ai
suoi fratelli si mise nel commercio di vino, che comperavano dai contadini e vendevano a
damigiane in paesi abbastanza lontani per l'epoca ad esempio Tolfa, Allumiere.
Col passare degli anni i miei genitori pensarono che la bettola fosse troppo stretta, meno
idonea alle nuove esigenze, che non rendeva più giustizia alla buona cucina che
proponeva, così decisero di uscire dal paese vecchio e di costruire su un terreno dei
nonni Eugenio e Giuseppina il loro ristorante. La nuova avventura inizia nel 1970 con
altrettanto entusiasmo, fu una delle prime costruzioni su questo poggio coltivato a vigna.
Il primo pranzo che costituì una sorta di inagurazione ufficiale del locale, fu un piccolo
evento per la comunità valleranese, e avvenne precisamente Domenica 24 Maggio 1970
con i banchetti delle Comunioni. Si era soliti dire in forma amichevole più che al Poggio
andiamo a mangiare da Giacinto per l'affabilità della gestione davvero eccezionale che
durò fino al 1985, lasciando quell'impronta di affidabilità tanto da restare a tutt'oggi
l'unico del paese.
Nel 1985 io Roberto e Loretta mia moglie aiutati dalla fedelissima Arianna, che già
collaborava in cucina con i miei genitori proseguimmo, accettando il testimone, questa
nuova avventura arrivando ai giorni attuali, con la speranza che i nostri figli Francesco e
Daniele cuochi anche loro, diplomati nella scuola alberghiera di Spoleto con un buon
bagaglio di esperienze in vari ristoranti italiani, possano proseguire a deliziare i palati dei
nostri gentili ospiti.